Mostra Personale: Dalla Fotografia alla Scultura
Inaugurazione Sabato 22 Ottobre ore 18.30
Dal 23 al 06 Novembre entrata su prenotazione
“L'arte imita la Natura; per questo carattere di vita che un lavoro creativo conferisce all'opera d’arte.[…] Un artista deve possedere la Natura. Deve identificarsi con il suo ritmo, con sforzi che preparino la padronanza che gli permetterà in seguito di esprimersi nel proprio linguaggio.”
Henry Matisse
Da quando esiste l'arte, gli artisti sono stati affascinati dalla Natura, una fonte d'ispirazione infinita, che ha sempre fornito a quest'ultimi i mezzi e i materiali per creare i loro capolavori, come il legno, il carbone, l'argilla, la grafite, l'acqua, ecc.
Alessandro Marangon, osservando l’ambiente che lo circonda attraverso le sue macchine Lomografiche, si sofferma su aspetti particolari d'interazione tra gli elementi naturali e l'uomo, ne trae degli scatti unici, frutto di un rapporto intimo instaurato con l'oggetto osservato, tutto ciò produce un'immagine atta a lenire i suoi "tormenti" che viene poi riproposta nelle sue opere.
Sebbene Vincent van Gogh abbia venduto un solo quadro durante la sua vita, era un artista inimitabile, egli aveva la capacità di rappresentare aspetti del mondo che ci circonda, come semplici fiori, realizzandone attraverso movimenti , tratti e colori la loro autentica forma vitale. Monet è un altro grande artista che è stato ispirato da queste forze. Nei lavori di questi artisti i fiori, i campi di grano e le espressioni del verde appaiano piene di vita e di colori, abbracciandoci e donandoci un senso di appagamento ed empatia. In realtà questa è una dimensione che non ci appartiene, lontana da ciò che viviamo tutti giorni, forse è proprio per questo ci appassiona. I paesaggi che Alessandro narra nei suoi lavori hanno sempre una natura che sta lottando per la sopravvivenza, spesso utilizza elementi arrivati alla fine del loro ciclo vitale, qualcosa che il mare o i fiumi hanno trasportato e dilavato nel tempo riconsegnandoli alle sue mani, come le sue sculture, cortecce ricostruite con pezzetti di legno raccolti sulle spiagge della sua infanzia. La natura restituisce all'uomo i suoi scarti, l'artista li raccoglie e dona ad essi una nuova forma, un memento mori a ricordo della caducità della vita. Cerchi o ovali che contengono un'immagine di ciò che è stato, una madre che ferisce con le sue lunghe spine nere, un perturbante presagio del cambiamento seguiti come nei moti del respiro da immagini che ci restituiscono attimi di pace e solitudine, un albero isolato o una panchina coperta dalla neve.
Laura Frasca
Henry Matisse
Da quando esiste l'arte, gli artisti sono stati affascinati dalla Natura, una fonte d'ispirazione infinita, che ha sempre fornito a quest'ultimi i mezzi e i materiali per creare i loro capolavori, come il legno, il carbone, l'argilla, la grafite, l'acqua, ecc.
Alessandro Marangon, osservando l’ambiente che lo circonda attraverso le sue macchine Lomografiche, si sofferma su aspetti particolari d'interazione tra gli elementi naturali e l'uomo, ne trae degli scatti unici, frutto di un rapporto intimo instaurato con l'oggetto osservato, tutto ciò produce un'immagine atta a lenire i suoi "tormenti" che viene poi riproposta nelle sue opere.
Sebbene Vincent van Gogh abbia venduto un solo quadro durante la sua vita, era un artista inimitabile, egli aveva la capacità di rappresentare aspetti del mondo che ci circonda, come semplici fiori, realizzandone attraverso movimenti , tratti e colori la loro autentica forma vitale. Monet è un altro grande artista che è stato ispirato da queste forze. Nei lavori di questi artisti i fiori, i campi di grano e le espressioni del verde appaiano piene di vita e di colori, abbracciandoci e donandoci un senso di appagamento ed empatia. In realtà questa è una dimensione che non ci appartiene, lontana da ciò che viviamo tutti giorni, forse è proprio per questo ci appassiona. I paesaggi che Alessandro narra nei suoi lavori hanno sempre una natura che sta lottando per la sopravvivenza, spesso utilizza elementi arrivati alla fine del loro ciclo vitale, qualcosa che il mare o i fiumi hanno trasportato e dilavato nel tempo riconsegnandoli alle sue mani, come le sue sculture, cortecce ricostruite con pezzetti di legno raccolti sulle spiagge della sua infanzia. La natura restituisce all'uomo i suoi scarti, l'artista li raccoglie e dona ad essi una nuova forma, un memento mori a ricordo della caducità della vita. Cerchi o ovali che contengono un'immagine di ciò che è stato, una madre che ferisce con le sue lunghe spine nere, un perturbante presagio del cambiamento seguiti come nei moti del respiro da immagini che ci restituiscono attimi di pace e solitudine, un albero isolato o una panchina coperta dalla neve.
Laura Frasca
Alessandro Marangon
BIOGRAFIA E POETICA
Alessandro Marangon nasce a Chioggia nel 1979.
Diplomato in Grafica Pubblicitaria a Mestre, si trasferisce a Bologna nel 2001, qui Marangon avvia il proprio percorso di artista autodidatta dedicandosi alla sperimentazione di materiali eterogenei, combinando pittura, scultura e fotografia, alla ricerca di un linguaggio espressivo autentico. L'artista indaga le inquietudini umane, plasma l’elemento naturale nel tentativo di controllare la fugacità del tempo; inganna lo spettatore, invitato alla contemplazione della composizione materica e visionaria. Raccoglie e classifica gli oggetti naturali, come rami e cortecce, destinate all’invecchiamento e al disfacimento e ne ridona una nuova linfa, vitale alla rinascita del proprio animo tormentato.
Nel 2009 oMene il primo riconoscimento rientrando tra i vincitori del Premio d’Arte Contemporanea Val di Sambro. Dal 2010 Marangon è stato tra i protagonisti dell’art week bolognese in tre edizioni di Arte Fiera Off con le mostre personali: La forma dello Spazio, esposizione di opere di grandi dimensioni. Quella sporca della Holga, una raccolta di scatti inediti realizzati durante le passeggiate solitarie con Holga, la storica fotocamera analogica. E poi, Stay in cui le opere hanno assunto una valenza preziosa collocate all’interno di teche di vetro. Presente oramai nel circuito degli artisti emergenti attivi a Bologna, continuano negli anni le sue esposizioni e collaborazioni, come I’m a material boy, Etolo volutamente ironico e allusivo scelto per la retrospettiva dedicata alle opere dell’artista veneto. Invitato al Bologna Water Design, al 2014 risale la sua prima installazione: Impronte, progetto site specific che fonde arte, architettura e design.
Nel 2017 un’opera della serie Pelle è stata selezionata per il programma di residenze d’artista Art4Room, che negli anni successivi lo porterà ad esporre in fiere internazionali in Spagna, Grecia e Germania.
Nel 2019 viene invitato a partecipare con una personale al MAMbo di Bologna e nel 2020 è ospite di Paratissima Art Fair, vincendo il premio come miglior artista emergente.
Vive e lavora a Bologna.
MOSTRE PERSONALI / COLLETTIVE 2017
L’équilibre instable du monde, collettiva a cura di Mauro Defrancesco, Contemporary Art Gallery Ufo Fabrik per Art Thessaloniki International Art Fair, Grecia
Esposizione collettiva a cura di Mauro Defrancesco, Contemporary Art Gallery Ufo Fabrik per ArtePadova 28° Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea, Italia
Esposizione collettiva a cura di Mauro Defrancesco, Contemporary Art Gallery Ufo Fabrik per la sezione Innovative Art Fair, C.A.R Contemporary Art Ruhr, Germania
Art4Room Residenze d’artista, progetto ideato e promosso da Contemporary Art Gallery Ufo Fabrik, Moena TN
2014
Impronte, installazione a cura di Alessandro Marangon, progetto ideato e promosso da Studio Caponio e Partner Architect, Bologna Water Design
2013
Stay, mostra personale a cura di Isabel Berton, B4 Hotel Tower, Arte Fiera Off Bologna
Life Gaia, mostra collettiva promossa dal Comune di Bologna, Museo del Patrimonio Industriale
2012
I’m a material boy, mostra personale a cura di Valentina Cicognani, Art Gallery MIROArchitti, Bologna
Quella sporca della Holga, mostra personale a cura di Elena delle Donne, Studio di Conservazione e Restauro, Arte Fiera Off Bologna
2010
La forma dello spazio, collettiva a cura di Adele Dell’Erario, Libreria Mondadori Megastore, Arte Fiera Off Bologna
2009
Premio d’Arte Contemporanea Val di Sambro, secondo classificato. Edizione curata dalla direzione artistica della Galleria Spazio Gianni Testoni LA2000+45 di Bologna, giuria presieduta da Vera FortunaE, Direttrice del Dipartimento di Arte Visive dell’Università degli Studi di Bologna. L’opera è stata acquistata dal Comune di San Benedetto Val di Sambro.
MOSTRE PERSONALI / COLLETTIVE 2017
L’équilibre instable du monde, collettiva a cura di Mauro Defrancesco, Contemporary Art Gallery Ufo Fabrik per Art Thessaloniki International Art Fair, Grecia
Esposizione collettiva a cura di Mauro Defrancesco, Contemporary Art Gallery Ufo Fabrik per ArtePadova 28° Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea, Italia
Esposizione collettiva a cura di Mauro Defrancesco, Contemporary Art Gallery Ufo Fabrik per la sezione InnovaEve Art Fair, C.A.R Contemporary Art Ruhr, Germania
Art4Room Residenze d’artista, progetto ideato e promosso da Contemporary Art Gallery Ufo Fabrik, Moena TN
2014
Impronte, installazione a cura di Alessandro Marangon, progetto ideato e promosso da Studio Caponio e Partner Architect, Bologna Water Design
2013
Stay, mostra personale a cura di Isabel Berton, B4 Hotel Tower, Arte Fiera Off Bologna
Life Gaia, mostra collettiva promossa dal Comune di Bologna, Museo del Patrimonio Industriale
2012
I’m a material boy, mostra personale a cura di Valentina Cicognani, Art Gallery MIROArchitetti, Bologna
Quella sporca della Holga, mostra personale a cura di Elena delle Donne, Studio di Conservazione e Restauro, Arte Fiera Off Bologna
2010
La forma dello spazio, collettiva a cura di Adele Dell’Erario, Libreria Mondadori Megastore, Arte Fiera Off Bologna
2009
Premio d’Arte Contemporanea Val di Sambro, secondo classificato. Edizione curata dalla direzione artistica della Galleria Spazio Gianni Testoni LA2000+45 di Bologna, giuria presieduta da Vera FortunaE, Direttrice del Dipartimento di Arti Visive dell’Università degli Studi di Bologna. L’opera è stata acquistata dal Comune di San Benedetto Val di Sambro.