INAUGURAZIONE
Spazio B5 vicolo Cattani 5b GIOVEDI' 12 MAGGIO ore 18.30
GreenWhaleSpace via Manin 9c DOMENICA 15 MAGGIO ore 18.00
Nymphē è un progetto fotografico e multimediale, realizzato dalle fotografe Laura Bessega e Laura Frasca. I soggetti sono donne, scelte in base a età, indole e alla loro presa di posizione contro ageism e pregiudizi.
Le nymphae sono divinità legate alla natura e ai suoi misteri, personificazioni della procreazione e della creatività. Sono giovani donne libere e indipendenti, considerate immortali o dalla vita particolarmente longeva.
Oggi il mito dell’eterna giovinezza, e il trend di prolungarla il più a lungo possibile, è diventato un valore particolarmente importante per una società che cerca ostinatamente di non invecchiare. Questa tendenza culturale si basa principalmente su tre paure: la paura di perdere la bellezza, la paura di perdere l’ amore e la paura di perdere la vita. Ma rimanere giovani non preserva da tutto questo.
In particolare, le donne subiscono non solo il naturale indebolimento fisico legato all’avanzare dell’età ma anche uno stigma estetico che le rende meno attraenti sul piano relazionale e lavorativo.
La vecchiaia non sono le rughe sul viso. È troppo spesso solitudine.
Solitudine che incomincia col non essere viste. O guardate come prima. Non c’è riferimento al solo sguardo maschile. Molte donne sono messe da parte anche nell’ambito lavorativo e dentro di esse cresce l’amara sensazione di diventare invisibili. Dopotutto, se non sei vista, non sei valutata, assunta, promossa, amata.
Questo progetto vuole dare loro la visibilità che meritano. Rimettendole al centro.
Ritratte in una natura che la nostra Regione sta cercando di preservare, trovano in essa quell’armonia e dialogo che le ricongiunge ai propri ritmi e cicli. Dalla Riserva delle Salse di Nirano ai Colli bolognesi, dalle paludi di Punta Alberete ai castagneti di Sasso Marconi, abbiamo cercato di valorizzare persone e territorio.
I soggetti sono rappresentati nella loro autenticità, senza togliere l’importanza estetica del valore dell’opera finale, in un nesso inscindibile tra ideale etico e purezza della forma. La posa e gli abiti sono volti a sottolineare l’armonia tra corpi, natura e colori.
L’intento è quello di rappresentare una bellezza che esalti la sacralità femminile e il cui atto “rivoluzionario” sia rendere giustizia a un’età che non si vuole fermare alla giovinezza.
Senza mai tradire il vero a favore del bello.
Come ai tempi dei Preraffaelliti, a cui ci siamo ispirate, anche oggi la donna è vittima di modelli sociali gerarchizzanti di dominio maschile. Simbolo della natura fuori controllo, la donna si contrappone a un uomo che invece tende al controllo e vede nel femminile caotico e alieno un’incontrollata energia libera.
Ai ritratti ambientati è stato affiancato un video con interviste e riprese zenitali del paesaggio.
La scelta di vestire le donne con gli abiti, coraggiosi e colorati, lontani da stereotipi, della stilista angolana Julieta Manassas, celebra la loro fierezza e indipendenza.
Le nymphae sono divinità legate alla natura e ai suoi misteri, personificazioni della procreazione e della creatività. Sono giovani donne libere e indipendenti, considerate immortali o dalla vita particolarmente longeva.
Oggi il mito dell’eterna giovinezza, e il trend di prolungarla il più a lungo possibile, è diventato un valore particolarmente importante per una società che cerca ostinatamente di non invecchiare. Questa tendenza culturale si basa principalmente su tre paure: la paura di perdere la bellezza, la paura di perdere l’ amore e la paura di perdere la vita. Ma rimanere giovani non preserva da tutto questo.
In particolare, le donne subiscono non solo il naturale indebolimento fisico legato all’avanzare dell’età ma anche uno stigma estetico che le rende meno attraenti sul piano relazionale e lavorativo.
La vecchiaia non sono le rughe sul viso. È troppo spesso solitudine.
Solitudine che incomincia col non essere viste. O guardate come prima. Non c’è riferimento al solo sguardo maschile. Molte donne sono messe da parte anche nell’ambito lavorativo e dentro di esse cresce l’amara sensazione di diventare invisibili. Dopotutto, se non sei vista, non sei valutata, assunta, promossa, amata.
Questo progetto vuole dare loro la visibilità che meritano. Rimettendole al centro.
Ritratte in una natura che la nostra Regione sta cercando di preservare, trovano in essa quell’armonia e dialogo che le ricongiunge ai propri ritmi e cicli. Dalla Riserva delle Salse di Nirano ai Colli bolognesi, dalle paludi di Punta Alberete ai castagneti di Sasso Marconi, abbiamo cercato di valorizzare persone e territorio.
I soggetti sono rappresentati nella loro autenticità, senza togliere l’importanza estetica del valore dell’opera finale, in un nesso inscindibile tra ideale etico e purezza della forma. La posa e gli abiti sono volti a sottolineare l’armonia tra corpi, natura e colori.
L’intento è quello di rappresentare una bellezza che esalti la sacralità femminile e il cui atto “rivoluzionario” sia rendere giustizia a un’età che non si vuole fermare alla giovinezza.
Senza mai tradire il vero a favore del bello.
Come ai tempi dei Preraffaelliti, a cui ci siamo ispirate, anche oggi la donna è vittima di modelli sociali gerarchizzanti di dominio maschile. Simbolo della natura fuori controllo, la donna si contrappone a un uomo che invece tende al controllo e vede nel femminile caotico e alieno un’incontrollata energia libera.
Ai ritratti ambientati è stato affiancato un video con interviste e riprese zenitali del paesaggio.
La scelta di vestire le donne con gli abiti, coraggiosi e colorati, lontani da stereotipi, della stilista angolana Julieta Manassas, celebra la loro fierezza e indipendenza.
Laura Bessega e Laura Frasca
Laura Bessega
Fotografa, insegna e scrive. Ha collaborato con diversi giornali tra cui Il Fatto Quotidiano, l'Espresso, Donna Moderna, Lettera 43 e realtà come Fonoprint e Human Rights Night. Realizza reportage e progetti che ha esposto in Italia e all'estero tra cui al Parlamento Europeo a Bruxelles, alla Biennale di Arte e Fotografia Documentaristica a Berlino, nella Casina delle Civette presso Villa Torlonia a Roma, al TEDxBologna, nella Cineteca di Bologna e nel Cortile d'onore di Palazzo d'Accursio sempre a Bologna. Fondatrice e vicedirettrice della giornale on-line Aboutbologna. |
Laura Frasca
Fotografa, editor e insegnante. Fonda nel 2021 insieme a Francesco Savelli Green Whale Space, uno spazio dedicato a corsi, mostre, presentazioni e tutto ciò che riguarda la fotografia e la natura. Ha avviato e diretto per diversi anni Paoletti School of Photography e la Galleria Paoletti. Ha insegnato fotografia in diversi licei ed istituti di Bologna. Espone in Italia ed Europa, al Parlamento Europeo a Bruxelles, alla Biennale di Arte e Fotografia Documentaristica a Berlino (Margaret Cameron Award), nella Casina delle Civette presso Villa Torlonia a Roma, al TEDxBologna, nella Cineteca di Bologna, nel Cortile d'onore di Palazzo d’Accursio, nella Casa delle Donne. Pubblicato il libro Neglected Roots sulla scomparsa della foresta del Borneo Indonesiano realizza altre mostre a Bologna nell’ambito del Festival IT.A.CÀ., in Piazza Aldrovandi e Giardino Parker Lennon per il festival Human Rights Nights con il quale collabora, a San Ginesio nel Loggiato di San Tommaso e Barnaba, nel Palazzo della Provincia di Trento (Radici Negate - Il Senso delle Foreste Borneo e Canada). Realizza e cura a Minerbio il Festival di Fotografia Fotonika. www.laurafrasca.com |
Cicli della vita e cicli della natura
a cura di Dott.ssa Diletta Rusolo Psicologa
Dal corpo all’inconscio creativo
Incontro di Arte Terapia dedicato all’esplorazione del “femminile” che abita ogni essere umano
Partendo dalle suggestioni della mostra e installazione a cura di Laura Frasca, e Laura Bessega avremo modo di riconnetterci alla sacralità del femminile che con bagliori leggeri illumineranno l’autenticità dell’essere al di là dei cambiamenti di forma.
Così come suggerito dalla psicoanalista M. Miller volgeremo l’attenzione al corpo per riconnetterci ai cicli della natura che accompagnano le stagioni della vita, riscopriremo il legame con l’universo simbolico legato al femminile, dando spazio, con l’uso libero dei materiali, all’esplorazione personale ed intima delle potenzialità dell’inconscio creativo che in esso risiede.
Non sono richieste abilità né competenze artistiche, solo il desiderio di stare in contatto con sé stessi e di liberare la propria creatività.
Quando: Giovedì 14 Luglio alle 18.30 (durata 2 ore)
Dove: presso Green Whale Space viaManin 9c a seguire presso il parco di Villa Angeletti
Consigliati: abbigliamento comodo, una coperta e/o cuscino da mettere a terra.
Incontro di Arte Terapia dedicato all’esplorazione del “femminile” che abita ogni essere umano
Partendo dalle suggestioni della mostra e installazione a cura di Laura Frasca, e Laura Bessega avremo modo di riconnetterci alla sacralità del femminile che con bagliori leggeri illumineranno l’autenticità dell’essere al di là dei cambiamenti di forma.
Così come suggerito dalla psicoanalista M. Miller volgeremo l’attenzione al corpo per riconnetterci ai cicli della natura che accompagnano le stagioni della vita, riscopriremo il legame con l’universo simbolico legato al femminile, dando spazio, con l’uso libero dei materiali, all’esplorazione personale ed intima delle potenzialità dell’inconscio creativo che in esso risiede.
Non sono richieste abilità né competenze artistiche, solo il desiderio di stare in contatto con sé stessi e di liberare la propria creatività.
Quando: Giovedì 14 Luglio alle 18.30 (durata 2 ore)
Dove: presso Green Whale Space viaManin 9c a seguire presso il parco di Villa Angeletti
Consigliati: abbigliamento comodo, una coperta e/o cuscino da mettere a terra.